Savignano Irpino – Castello Guevara

Savignano Irpino – Castello Guevara

Datazione: epoca normanna

Una fortezza normanna a dominio della Valle del Cervaro

Con l’arrivo dei Normanni il borgo di Savignano Irpino fu interessato da una notevole opera di fortificazione: in questo periodo fu eretto il castello, in cima ad un picco roccioso chiamato “Tombola”. In origine il castello doveva estendersi fino alla Chiesa Madre ed era circondato da un’imponente cinta muraria. Oggi, di quello che fu l’impianto delle mura restano solo alcune tracce nella zona del sottopasso Finestroni. L’opera di fortificazione fu iniziata da un certo conte Gerardo, alla morte del quale il feudo e il castello passarono ai suoi eredi: Dauferio, Briel e Gerardo I. A fare la storia del castello fu però la famiglia De Guevara, che lo ottenne con Innico, Gran Siniscalco, marchese del Vasto e conte di Ariano. Con questa acquisizione i De Guevara assunsero anche il titolo di conti di Savignano e mantennero il possesso di tutto il territorio circostante fino al 1799, lasciando una tale impronta che perfino il nome del castello assunse quello della nobile famiglia. I De Guevara, infatti, mutarono la sua destinazione d’uso, trasformando il fortilizio in una dimora gentilizia. Furono eliminati il fossato e le porte e le bocche da fuoco trasformate in finestre. Fino al 1880 il castello fu ancora abitato e non subì sostanziali modifiche. Fu poi abbandonato per tutto il Novecento e alcune sue parti ritenute pericolanti furono abbattute. Dopo il sisma del 1980 il castello divenne un rudere che solo di recente è stato oggetto di notevoli interventi di restauro.

Il territorio

Il comune di Savignano Irpino sorge al confine con la provincia di Foggia, cui è per lungo tempo appartenuto con il nome di “Savignano di Puglia”. Il centro è probabilmente di origine sannitica, ma si sviluppò soprattutto in epoca feudale sotto il dominio di diverse nobili famiglie. Di grande interesse è l’Ospizio dei Pellegrini, fatto realizzare nel 1727 da papa Benedetto XIII, così come le chiese, tra cui si distinguono quella di San Nicola e Sant’Anna, con un artistico battistero in pietra del XVI secolo, e la Chiesa del Purgatorio, dal caratteristico campanile con orologio. Uno dei simboli del centro storico è la Fontana Angelica, situata in prossimità della Chiesa della Madonna delle Grazie, il cui nome deriva dal monte Sant’Angelo, da cui proviene l’acqua che veniva utilizzata quotidianamente dagli abitanti locali. Savignano Irpino sorge in un territorio di grande interesse naturalistico, dove la sorgente d’acqua sulfurea detta Rifieto e il laghetto Aguglia alle pendici del Monte Sant’Angelo offrono incantevoli scorci e la possibilità di percorrere piacevoli itinerari nel verde. Il comune si distingue anche per una buona produzione di Olio Ravece e di formaggi come il Caciocavallo Silano.

Come arrivare a Savignano Irpino

Da Roma: Autostrada A1 MI-NA direzione Napoli, proseguire su A16. Uscita Grottaminarda, proseguire per SS90, seguire la segnaletica.
Da Bari: Autostrada A14 BO-TA direzione Bologna, proseguire su A16. Uscita Grottaminarda, proseguire per SS90, seguire la segnaletica.

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