Rocca San Felice – Rocca di San Felice

Rocca San Felice – Rocca di San Felice

Datazione: IX secolo

La prigione e il suo fantasma

La Rocca di San Felice, il cui nome è la trasposizione del latino Castellum Sancti Felicis, nome con cui anticamente veniva indicato il sito, fu edificata dai Longobardi al tempo delle lotte con i Bizantini, per assumere un ruolo di ancor maggiore importanza strategica a seguito delle contese dinastiche per il possesso del Ducato di Benevento. Dell’originaria fortezza oggi restano alcuni ruderi accuratamente conservati, tra cui sono ben evidenti parte delle mura esterne e la torre centrale. Alla rocca si giunge percorrendo un sentiero un tempo fiancheggiato dalle abitazioni che componevano il borgo medioevale. La torre centrale di forma cilindrica, conosciuta anche come Donjon, rappresentava il fulcro dell’edificio. Essa fu eretta nel XIII-XIV secolo inglobando preesistenti strutture difensive, sia cilindriche che poligonali. Il Donjon fu edificato direttamente sulla roccia attraverso la tecnica del riempimento “a sacco”; ad esso si accedeva attraverso scale di legno mobili, che consentivano di raggiungere le botole collocate nel pavimento dei piani superiori. Successivamente, all’originaria struttura, vennero aggiunti altri elementi come il Palatium, dotato di cisterna e camino, e un altro edificio con funzione residenziale, posto tra il Donjon e le mura. La fama della Rocca è legata soprattutto a Enrico VII di Germania, figlio primogenito di Federico II di Svevia, che qui trascorse parte della sua prigionia come punizione per essersi ribellato al padre.

Il territorio

Rocca San Felice, che deve il suo nome a quello del Santo Patrono, è un antico borgo medioevale sorto su di un’altura racchiusa tra i monti Forcuso, Porrara e Serra Marcolapone. Attorno alla rocca si conserva ancora intatto il borgo che qui si sviluppò nel Medioevo, ospitando nei secoli le dimore di tante nobili famiglie. Alcune di queste, come Palazzo Santoli o Casa Villani, conservano artistici portali in pietra che impreziosiscono le vie del borgo. Il territorio di Rocca San Felice, tuttavia, era già abitato in epoche più remote, come testimoniano i reperti archeologici ritrovati nella vicina Valle d’Ansanto, dove sorgeva un tempio italico dedicato alla dea Mefite situato in prossimità dell’omonimo lago sulfureo. Gran parte dei reperti trovati nell’area è oggi custodita nel Museo Civico. Non molto distante dalla Mefite si trova il Santuario di Santa Felicita, costruito con materiali archeologici di risulta e contenente preziose tele e alcune reliquie della Santa. Notevoli sono anche la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli e la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Rocca San Felice è rinomata per la produzione del Pecorino Carmasciano, formaggio che deve le sue particolari caratteristiche proprio alle esalazioni della mefite.

Come arrivare a Rocca San Felice

Da Roma: Autostrada A1 MI-NA direzione Napoli, proseguire su A16. Uscita Grottaminarda, proseguire per SP36 fino a Rocca San Felice.
Da Bari: Autostrada A14 BO-TA, direzione Bologna, proseguire su A16. Uscita Grottaminarda, proseguire per SP36 fino a Rocca San Felice.

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