Montecalvo Irpino – Castello Ducale Pignatelli
Datazione: XII secolo
Il castello della città del pane
Costruito nel punto più alto del paese, il castello ducale Pignatelli prende il nome dagli ultimi suoi feudatari, i duchi Pignatelli di Montecalvo. Il castello, costruito probabilmente sui resti di un precedente fortilizio romano, viene menzionato per la prima volta nella Cronaca di Alessandro Telesino, in cui si apprende che, nel 1137, Ruggero II si accampò «a pié del castello di Montecalvo», durante il suo viaggio in direzione di Paduli. Dell’originario impianto del castello non rimane traccia a causa del terremoto del 1456. Le strutture oggi visibili, oggetto di un recente e profondo restauro, risalgono alla ricostruzione effettuata dalla famiglia Pignatelli e poi da quella dei Carafa. Al castello si accede attraverso un artistico portale in pietra arenaria datato al 1505 e delimitato da due colonne ioniche antistanti in rilievo. Esse sorreggono un frontone rettangolare in cui è visibile lo stemma della famiglia Gagliardi. Il portale immette nel cortile interno dove un secondo portale archivoltato conduce ad uno degli ambienti situati al pianterreno. All’esterno sono ancora visibili una torre di forma cilindrica, caratterizzata dalla presenza di una cisterna con pozzo situata al primo livello, e le cortine murarie che circondano tutta la corte del castello. Esse appartengono sia all’edificio rinasci-mentale che alla più antica struttura difensiva medioevale, in origine costituita dalla torre circolare e da un recinto fortificato.
Il territorio
Al confine tra le province di Avellino, Benevento e Foggia, sorge Montecalvo Irpino, il cui nome sembra derivi da “Mons Galbus”, “monte giallastro”, a causa delle ginestre che ricoprivano la collina su cui sorge il borgo. Alcune testimonianze archeologiche, come la sekoma ellenistica posta in Piazza San Pompilio, un blocco di pietra calcarea utilizzato per la misura del grano, evidenziano come il territorio fosse abitato sin dall’antichità. Del periodo romano sono ancora visibili i resti di un ponte costruito sul fiume Miscano. Una delle testimonianze artistico-religiose più importanti è senza dubbio il simulacro ligneo di “Nostra Signora dell’Abbondanza”, situato all’interno della Chiesa Madre e famoso per un singolare fenomeno: la comparsa, in determinate condizioni, di un teschio in uno dei due occhi della statua. Il territorio circostante è inoltre noto per la presenza delle cosiddette “bolle” di Malvizza, piccoli crateri che emanano esalazioni venefiche. Montecalvo Irpino si distingue, infine, per la produzione del tipico pane locale realizzato con il grano “sarolla” (Saragolla), cui si accompagnano altre prelibatezze come la salsiccia lunga montecalvese, i pomodorini di collina, il caciocavallo silano, l’olio e l’aglio dell’Ufita, di cui vi è una piccola produzione.
Come arrivare a Montecalvo Irpino
Da Roma: Autostrada A1 MI-NA direzione Napoli, proseguire su A16. Uscita Grottaminarda, continuare per SP36 seguire la segnaletica.
Da Bari: Autostrada A14 BO-TA direzione Bologna, proseguire su A16. Uscita Grottaminarda, continuare per SP36 seguire la segnaletica.