Manocalzati – Castello di San Barbato
Datazione: periodo longobardo
Il castello del piccolo borgo
Arroccato sul colle che domina il piccolo borgo il quale, assieme ad altri tre centri abitati, compone il comune di Manocalzati e da cui prende il nome, il Castello di San Barbato fu edificato dai Longobardi qui insediatisi. Risale al 1146 il documento più antico che prova l’esistenza del castello: si tratta di una pergamena custodita presso la biblioteca di Montevergine. Essa racconta di un incontro avvenuto tra il signore del vicino Castello di Serra, tale Piero, e il signore di San Barbato, Malfrido, per dirimere una questione riguardante il possesso di alcune terre poste al confine dei due territori. Il Castello di San Barbato si presenta oggi con le chiare fattezze di una fortezza aragonese del Quattrocento, pur conservando alcuni tratti tipici del periodo longobardo. La struttura si articola in un semplice e basso edificio quadrangolare, con torri angolari poste ai vertici del corpo di fabbrica centrale, che racchiude il cortile interno, con scala aperta nello spazio della corte. Il castello presenta però una particolarità rispetto ad altre strutture analoghe: le due torri sul lato meridionale sono di forma circolare e scarpata, mentre le altre due, poste sul lato settentrionale, hanno una forma planimetrica a punta. Dal portale d’ingresso, posto in cima ad un’alta gradinata, si accede alla corte centrale, sulla quale si affacciano tutti gli ambienti del piano terreno coperti da grandi volte a botte.
Il territorio
Manocalzati, situato nella media Valle del Sabato, era originariamente costituito da tre nuclei abitativi distinti: Casal Soprano e Casal Nuovo, corrispondenti alle attuali zona alta e zona bassa del comune, e San Barbato, borgo a sé stante. L’origine del nome è incerta e potrebbe derivare da Malecalbiati, parola che indicherebbe un terreno dissodato solo in parte. Nell’area sono stati ritrovati reperti risalenti all’Età del Ferro e all’epoca romana, cui appar-tengono i rilievi utilizzati come materiale di spoglio per il rivestimento del campanile della Collegiata di San Marco Evangelista. I principali edifici religiosi si trovano nella parte alta del paese che ospita la Chiesa dell’Immacolata, custode di una tela del Seicento dedicata alla Vergine, e la Cappella di Sant’Antonio, raggiungibile attraverso un viale ombreggiato dai platani. Palazzo Accomando conserva un bel portale di fine Settecento. Nel nucleo antico di Manocalzati sorge la Collegiata di San Marco Evangelista, un edificio restaurato più volte, come si evince dalle forme classicheggianti, ma le cui origini risalirebbero al XII secolo. Il territorio è vocato alla produzione del Fiano, anche se è molto diffusa la coltura del nocciolo.
Come arrivare a Manocalzati
Da Roma: Autostrada A1 MI-NA direzione Napoli, proseguire su A16. Uscita Avellino Est, proseguire per SS7bis, seguire la segnaletica.
Da Bari: Autostrada A14 BO-TA, direzione Bologna, proseguire su A16. Uscita Avellino Est, proseguire per SS7bis, seguire la segnaletica.