Grottolella – Castello Caracciolo
Datazione: periodo longobardo
Nella patria della mela bianca
Il Castello Caracciolo, edificato su un’originaria fortezza longobarda, domina Grottolella dall’alto della sua mole. Il maniero ha subito diverse modifiche e rimaneggiamenti nel corso dei secoli, soprattutto in epoca svevo-angioina e tardo-aragonese. Il castello era parte integrante di un sistema difensivo che comprendeva anche le fortificazioni di Montefredane e di Capriglia Irpina, tra le quali vi era un sistema di segnalazioni a vista, come si evince dalla “Cronica” di Falcone Beneventano, che racconta di come il castello venisse sottratto da Ruggero II a Raone di Fragneto. Nel 1650, con la famiglia Macedonio, l’edificio fu trasformato in residenza gentilizia e appartenne per un periodo ai Caracciolo, di cui porta ancora oggi il nome. Il castello è attualmente proprietà di privati e ha subito un ulteriore restauro nel 1996, con lo scopo di ricavare al suo interno alcuni appartamenti residenziali. La struttura ha comunque conservato il suo aspetto quattrocentesco ed è dotata di tre torri angolari cilindriche e di una quadrata. Al essa si accede attraverso un imponente portale in pietra con volta affrescata, risalente al 1690, che conduce al cortile centrale dotato di pozzo, sul quale si affacciano gli appartamenti degli attuali proprietari. Al piano terra si trova la Cappella Palatina, risalente forse al XII secolo, abbellita nel 1716, con decorazioni a stucco, affreschi e un pavimento in maiolica policroma.
Il territorio
Posta lungo una dorsale che unisce la media Valle del Sabato e la Valle San Giulio, Grottolella prende il nome da Gructerola, antico toponimo con cui si identificava il luogo ove tuttora sorge il Castello Caracciolo. Nell’area sono stati trovati resti di età preistorica, oltre che quelli appartenenti ad una villa rustica e ad alcuni sepolcri romani risalenti all’età tardo imperiale. Il borgo medioevale si caratterizza per i suoi edifici signorili e religiosi: Casa Pellegrini, una notevole costruzione a corte il cui portale di arenaria reca la data del 1730, Palazzo Maglio, del 1884, e la bella Chiesa di Sant’Egidio: risalente al XVIII secolo e custode di importanti opere d’arte, tra cui un dipinto di scuola napoletana del XVI secolo raffigurante la Vergine delle Grazie. Presso la frazione Taverna del Monaco si trova, inoltre, un Palazzo Ducale di epoca rinascimentale, mentre presso la località detta Pozzo del Sale, sgorga una sorgente ricca di acque minerali, un tempo sfruttata per la raccolta del sale. Grottolella vanta, infine, una particolare produzione tipica: la Mela Bianca, prodotto introdotto dai francesi nel XVIII secolo e diventato un’eccellenza locale, caratteristico per le elevate proprietà nutritive e la dolcezza.
Come arrivare a Grottolella
Da Roma: Autostrada A1 MI-NA direzione Napoli, proseguire su A16. Uscita Avellino Est, proseguire per SS7 fino a Grottolella.
Da Bari: Autostrada A14 BO-TA, direzione Bologna, proseguire su A16. Uscita Avellino Est, proseguire per SS7 fino a Grottolella.