Capriglia Irpina – Castello Palazzo Carafa
Datazione: X secolo
A dominio della Valle del Sabato
La prima menzione della presenza di un Castello a Capriglia Irpina risale al X secolo. Appartenuto nel corso dei secoli a numerosi e importanti feudatari, venne edificato in posizione strategica a guardia delle principale via di comunicazione tra Avellino e Benevento. Il castello era delimitato da due Torri laterali a pareti concave che si affacciano su di un ampio giardino al quale si accede da un androne caratterizzato da un pregevole portale in pietra arenaria. Il Castello costituiva una struttura notevole dal punto di vista architettonico, ubicato nella parte alta del centro storico nelle vicinanze della Chiesa di S. Nicola.
Nel XVI secolo, la famiglia Carafa, detentore del castello, fece costruire un sontuoso palazzo residenziale sulle rovine del fortilizio; il complesso presenta un’imponente facciata sulla quale si aprono sei finestroni ad arco disposti simmetricamente su due piani ed un alto portale d’ingresso ad arco. Lo storico edificio, venne abbandonato definitivamente dopo la Seconda Guerra Mondiale; al piano superiore si trova un grande Salone che, fino al secolo passato era decorato da bellissimi affreschi parietali, ora scomparsi, e dove, probabilmente dimorò Gian Pietro Carafa.
Il territorio
Situato nel settore centro-orientale nella media valle del Sabato, sulla cima di un colle dominante da destra la valle attraversata dal torrente San Giulio, posto sulle falde occidentali del monte del Partenio, sorge l’abitato di Capriglia Irpina. Il toponimo deriva dal latino caprile, e secondo alcuni studiosi derivava dall’esistenza di un ricovero estivo per le greggi di capre in epoca tardo-romana. Negli anni sessanta del Novecento, scavi archeologici hanno portato alla luce un gruppo di tombe risalenti al IV o al III secolo a.C. appartenenti ad una comunità sannitica. Altri reperti di epoca romana sono stati scoperti nei dintorni del paese: resti di sepolcri, ville rustiche e monumenti funerari. La prima fonte storica dell’esistenza del borgo, accertata da documenti scritti, si ha nel 956 anno in cui venne redatto un atto di donazione a favore dell’Abbazia di Cava dei Tirreni da parte di Castelmondo, riguardante alcune terre poste “in loco ubi Caprilia dicitur”. Nel XII secolo Capriglia Irpina risulta nell’elenco delle terre in possesso del conte di Avellino Ruggiero de Aquila, un altro documento invece indica il normanno Ruggiero de Farneto come feudatario del luogo, a lui si deve, con molta probabilità, la costruzione del castello, che però fu distrutto intorno alla prima metà del XIV secolo. Numerosi feudatari detennero il paese negli anni fino all’abolizione dei diritti feudali. Il borgo di Capriglia presenta pochi ma significativi edifici religiosi e urbani, tra cui ricordiamo il Palazzo Carafa, sorto sulle fondamenta e i ruderi del vecchio castello, la Parrocchia di San Nicola e la chiesa di Sant’Antonio.
Tra i principali prodotti tipici dell’area segnaliamo il Fiano di Avellino ottenuto dalle ottime uve coltivate nei pressi del comune.
Come arrivare ad Capriglia Irpina
Da Roma: Autostrada A1/E45 in direzione di SS132 a Caianello. Uscita Caianello e proseguire su SS372 e poi su SS88 fino a Capriglia Irpina.
Da Bari: Autostrada A14 e A16/E842 fino a Lacedonia. Uscita Lacedonia e proseguire su SS372 e poi su SS88 fino a Capriglia Irpina.