Bonito – Castello Normanno

Bonito – Castello Normanno

Datazione: Epoca normanna XI secolo

Un forte a protezione di due valli

Il Castello di Bonito, di epoca Normanna, risale ai primi anni dell’XI secolo, edificato a protezione delle valli dell’Ufita e del Calore. Si trattava di una piccola struttura a pianta quadrangolare con un ponte levatoio posizionato su di un fossato e una torre posizionata a Nord. Distrutto dal terremoto del 1125 venne ricostruito pochi anni dopo e ampliato poi nel XV secolo; durante questi lavori furono innestate quattro torri angolari cilindriche a base lievemente scarpata con interposte cortine murarie in pietrame misto legato a forte malta cementizia. Verso la metà del XVI secolo, la struttura perse l’originaria destinazione militare per assumere quella di residenza. Oggi restano solo due torri visibili, le altre furono demolite dai sismi del 1702 e del1980. Dopo questi eventi il castello venne danneggiato in maniera evidente tanto da non riuscire più a recuperare le sue fattezze originarie, infatti, alcune parti della fortificazione sono state riedificate mentre altre sono state inglobate ad altre costruzioni limitrofe modificandone per sempre l’aspetto.
All’interno della torre che si apre su piazza del Municipio, si conservano lungo le pareti circolari e l’ampio soffitto ligneo antiche pitture di probabile epoca seicentesca.

Il territorio

Posto sul crinale di un colle tra la valle dell’Ufita e quella del Calore, al confine tra l’Irpinia e il Sannio, sorge il comune di Bonito. L’abitato è circondato da colline e da rilievi dai profili dolci, rivestiti da distese di seminativi e da filari di viti; ricco di acque e sorgenti il territorio presenta vastissime aree dedite al pascolo e una rigogliosa vegetazione. Il nome del paese deriva dalla famiglia Bonitus che detenne la signoria del feudo per diversi secoli.
Ritrovamenti archeologici avvenuti fin dal Settecento dimostrano lo sfruttamento agricolo della zona fin dall’età romana; numerosi sono i reperti rinvenuti durante gli scavi: resti di ville rustiche, un fregio dorico di particolare interesse e altri manufatti conservati ora in collezioni private.
Nel XII secolo il feudo risulta appartenere alla famiglia Gesualdo, da cui passa al nobile locale Sergio Bonito, la cui casata ne conserva i diritti fino agli inizi del XV secolo. Successivamente numerosi signori acquistano diritti sul comune: Tomacelli d’Acquino, de Rupt e Pisaniello fino a Giulio Cesare Bonito; alla morte di quest’ultimo subentrò la famiglia Garofalo che amministrò il feudo fino al 1806, anno dell’abolizione della feudalità in sud Italia. Il centro del piccolo paese presenta numerose chiese risalenti al settecento, che assieme al castello e alle varie testimonianze di architettura civile costituiscono un notevole patrimonio monumentale per Bonito. Tra i principali edifici religiosi ricordiamo la chiesa di San Vincenzo, quella di San Giuseppe e il convento dei Padri francescani Riformati.
Il comune di Bonito è famoso per la produzione di olio e di uva aglianico da cui si ottiene un ottimo Taurasi, ma anche per i suoi piatti tipici come il “pane scauniscu” e la “Migliazza”.

Come arrivare a Bonito

Da Roma: Autostrada A1/E45 in direzione di SS132 a Caianello. Uscita Caianello e continuare fino a Benevento. Prendere SS7, SS90 e Strada Provinciale 106/SP106 in direzione di Strada Provinciale 197/SP197 fino a Bonito.
Da Bari: Autostrada A16/E842 in direzione di Strada Provinciale 36/SP36 a Grottaminarda. Uscita Grottaminarda e prendere SS90 e Strada Provinciale 106/SP106 in direzione di Strada Provinciale 197/SP197 fino a Bonito.

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