Avellino – Castello Longobarbo

Avellino – Castello Longobarbo

Datazione: periodo longobardo

Il centro culturale del capoluogo

Il castello di Avellino, di epoca Longobarda, fu eretto tra l’884 e l’896 dal gastaldo Adalfiero I e fu dimora dei feudatari che nelle epoche successive governarono la città. Situato nell’omonima piazza e circondato dai fiumi Fenestrelle e Rio San Francesco, a differenza della maggior parte dei castelli, sorge nel punto più basso della città. Nel corso dei secoli la fortificazione ha subito numerosi assedi e ha dato ospitalità a vari personaggi illustri tra cui gli imperatori Lotario ed Enrico VI. Nel 1130, tra le sale del castello, il papa Anacleto II incoronò il normanno Ruggiero, nominandolo re di Sicilia e Puglia.
Nel seicento l’edificio venne trasformato in reggia e divenne dimora dei principi Caracciolo; in questo periodo le torri e le merlature difensive vennero abbattute e fu creato il meraviglioso parco circostante, tutt’ora esistente, dotato di un lago artificiale e di una riserva di caccia che lo rendevano una delle meraviglie del Regno di Napoli. Nel seicento il principe Marino II Caracciolo istituì all’interno del castello l’Accademia dei Dogliosi, ancora oggi esistente. Il castello venne demolito all’inizio del settecento nel corso della guerra di successione spagnola. Attualmente il castello è oggetto di lavori di restauro.

Il territorio

Il territorio della provincia di Avellino, è costituito prevalentemente da rilievi montuosi e collinari; il clima mite e favorevole unito all’abbondanza dei corsi d’acqua presenti sul territorio alimenta una vegetazione molto varia e rigogliosa. Infatti, il patrimonio boschivo vanta numerose specie di alberi e il terreno risulta essere particolarmente propenso all’attività agricola. Avellino è famoso, infatti, per la produzione di vini e oli di altissima qualità oltre quella di salumi, in particolare la soppressata, e pasta tradizionale.
La città di Avellino, situata nella valle del fiume Sabato, e bagnata da alcuni suoi affluenti, si trova nel punto d’incrocio d’importanti vie di comunicazione che congiungono l’Adriatico al Tirreno e che collegano il capoluogo sia al territorio beneventano che salernitano. Il nucleo originario della città romana di Abellinum sorse sulla collina della Civita, dove oggi è situata l’attuale Atripalda, ad opera delle truppe di Silla ed ebbe grande sviluppo specialmente nell’epoca Augustea grazie all’edificazione del grande acquedotto che dalle sorgenti di Serino arrivava a Bacoli. La città subì numerose dominazioni ad opera prima dei Longobardi e successivamente dei Normanni sotto la giurisdizione di vari conti e duchi; inoltre grande influenza dal punto di vista architettonico e culturale ebbe la dominazione spagnola che sostituì quella Sveva. Nel 1581 fino all’abolizione della feudalità fu proprietà dei Caracciolo, divenendo principato, e in questo periodo raggiunse il suo massimo splendore e una notevole espansione demografica. L’intera storia di Avellino è meglio raccontata dalle opere architettoniche disseminate in tutto l’abitato: palazzi, chiese, musei, complessi conventuali e altri edifici di rilevante importanza diventano testimoni fruibili di una storia e di una cultura profonda e immortale nel tempo. Tra le costruzioni più significative ricordiamo il Castello di Avellino edificato dai Longobardi ed attualmente in ristrutturazione, il Palazzo Caracciolo e il Duomo.

Come arrivare ad Avella

Da Roma: Autostrada A1 MI-NA direzione Napoli, proseguire su A16. Uscita Avellino.
Da Bari: Autostrada A14 BO-TA, direzione Bologna, proseguire su A16. Uscita Avellino.

Consulta l'Offerta Didattica