Avella – Castello Longobardo

Avella – Castello Longobardo

Datazione: XI-XII secolo

Uno dei manieri più imponenti della Campania

Sulla collina dove sorgeva l’acropoli dell’antica città di Abella, in un sito che si caratterizza per l’invidiabile posizione strategica a difesa della Valle del Sabato, sorge uno dei complessi fortificati tra i più imponenti della Campania. Furono i Longobardi che per primi edificarono in questo luogo un fortilizio, sorto, secondo la leggenda, sui resti di un tempio dedicato ad Ercole. Più volte abbandonato e divenuto proprietà di diversi feudatari, già all’inizio del Seicento si presentava fortemente danneggiato. Domina la struttura l’imponente donjon cui si affianca una torre cilindrica su base troncoconica. Due cinte murarie cingono le pendici del colle e si ricongiungono sul lato settentrionale, alla base della rocca. La prima, risalente all’epoca longobarda, ha una pianta ellittica e presenta nove semitorri, di cui cinque a sezione troncoconica e quattro di forma troncopiramidale. La seconda cinta, attribuita al periodo normanno, a pianta poligonale, presenta una porta carraia nell’angolo sud-orientale e nove torri, tutte quadrangolari eccetto quella dell’angolo sud-occidentale della fortificazione, a pianta pentagonale. Nell’area compresa tra le due cinte murarie, in forte pendio verso sud, sono visibili i resti di numerose strutture abitative. Situata immediatamente all’interno della cinta muraria interna, infine, si trova una grande cisterna a pianta rettangolare.

Il territorio

Fondata sulla riva sinistra del fiume Clanio, ad opera degli Osci, Avella deriverebbe il suo nome da Abella, “città delle mele”, chiaro riferimento alle produzioni agricole locali. La città assunse particolare importanza durante il periodo romano: a questa età risalgono l’anfiteatro, una delle strutture meglio conservate in Campania, le tombe monumentali e i principali reperti archeologici custoditi nell’Antiquarium. Altri siti di particolare interesse, appartenenti ad epoche posteriori, sono il settecentesco Palazzo Baronale, con il giardino di stile vanvitelliano arricchito da diversi alberi plurisecolari, il Palazzo Amerigo Pescione, la Chiesa di San Pietro, sorta sui resti del foro romano e riconoscibile dai campanili gemelli della facciata, e la Collegiata di San Giovanni Battista, costruita nel XVIII secolo. Particolarmente suggestiva è la Grotta di San Michele situata nei pressi del fiume Clanio, profonda 36 metri e custode di preziosi affreschi del XIII secolo. Avella si distingue, inoltre, per la produzione delle nocciole, di cui, oltre alle varietà più note, come la Mortarella e la Camponica, vengono coltivate anche la variante San Giovanni e la Riccia di Talanico, tipica delle zone di confine con la provincia di Caserta.

Come arrivare ad Avella

Da Roma: Autostrada A1 MI-NA direzione Napoli, proseguire su A16. Uscita Baiano, proseguire per SS7bis fino ad Avella.
Da Bari: Autostrada A14 BO-TA, direzione Bologna, proseguire su A16. Uscita Baiano, proseguire per SS7bis fino ad Avella.

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